In seguito all'accertamento della positività al virus Covid-19 di un operatore dell'ospedale di Orvieto, non residente nel territorio dell'ASL 2, a titolo assolutamente prudenziale e per evitare la possibile diffusione del contagio, le autorità competenti hanno adottato alcuni provvedimenti per i prossimi cinque-sette giorni: la comunicazione arriva dal direttore sanitario dell'Usl Umbria 2, Camillo Giammartino, che invita tutti i cittadini, come ribadito da numerose ordinanze, a non recarsi spontaneamente al pronto soccorso, ma di contattare in caso di necessità il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta e la continuità assistenziale per avere le indicazioni sul percorso più appropriato.
Relativamente alla situazione dell'ospedale il direttore sanitario - si legge in una nota della Regione - ha reso noto che gli accessi "sono bloccati" per evitare la diffusione del contagio e che "gli operatori medici e gli infermieri a rischio sono stati posti in isolamento domiciliare fiduciario e verranno sottoposti a test".
I reparti interessati sono stati chiusi, l'assistenza dei pazienti ricoverati sarà garantita e saranno dimessi progressivamente appena le condizioni cliniche lo consentiranno e inviati al proprio domicilio in isolamento fiduciario e saranno monitorati quotidianamente.
Il pronto soccorso rimarrà aperto solo per la valutazione dei casi. Quelli ritenuti urgenti saranno trasferiti in altra sede.
Le attività ambulatoriali sono momentaneamente sospese tranne le attività di day hospital oncologico e di dialisi.