In Sud Carolina sabato prossimo Hillary Clinton cerca la svolta, per spiccare poi nel Super Tuesday del primo marzo, in cui si votera' contemporaneamente in 14 stati. Dopo la vittoria risicata in Iowa e la sconfitta annunciata in New Hampshire, la candidata per la nomination democratica il vero sospiro di sollievo lo ha tirato in Nevada e punta alla prima tappa delle primarie nel sud per la consacrazione, territorio a lei gia' favorevole al punto che Sanders in Sud Carolina sembra risparmiare forze e mezzi con presenze piu' limitate e campagna meno battagliera.
Una delle incognite che le primarie democratiche in Sud Carolina possono sciogliere e' quella sull'elettorato afroamericano: Bill Clinton se lo porta dietro dalla sua presidenza, resta da vedere se Hillary riesce ad ereditarlo in blocco. Intanto la candidata mette le mani avanti e si dichiara fiduciosa: "Sento che gli afroamericani hanno fiducia in me", dice. Sanders pero' non rinuncia del tutto e critica la scelta da parte di Hillary di "abbracciare" l'operato di Obama. Cosi' la punzecchia, toccando la nota dolente che e' quella 'delusione' che pure in certi ambienti serpeggia nei confronti dei due mandati del primo presidente nero. Il senatore liberal non manca pero' nemmeno di sottolineare e rivendicare il suo tangibile contributo a questa campagna, ovvero stimolare la partecipazione, mobilitare molti tra coloro che spesso restano a guardare impassibili al processo elettorale da meri spettatori.
E' vero per i giovani e per le minoranze, come ha dimostrato fin qui il balletto di numeri emerso da sondaggisti e analisti che hanno scandagliato il consenso per categorie. Hillary pero' puo' gia' contare su altri numeri, quelli decisivi alla fine, ovvero il calcolo dei delegati su cui puo' gia' vantare un discreto vantaggio. Il 'numero magico' e' 2.383, tanti ne servono per aggiudicarsi la nomination alla convention di fine luglio. L'obiettivo e' ancora lontano ma Hillary ne conta gia' 502 contro i 70 di Sanders. E' la somma tra i delegati assegnati sulla base del risultato nelle primarie fin qui e dei superdelegati (designati dal partito) che fino adesso sembrano preferire la ex segretario di Stato, sebbene questi possano anche cambiare idea all'ultimo minuto. Ma sarebbe 'sorprendente', al punto che osservatori gia' azzardano che la partita potrebbe chiudersi in due settimane al massimo, con il supertuesday il primo marzo che assegna 880 delegati.