"Solo un mese fa mi e' sembrato che vincera' la nomination, penso che una volta che l'avra' vinta trovera' piu' facili le elezioni generali": dopo la madre e il fratello di Jeb Bush e il marito di Hillary Clinton, scende in campo anche il fratello di Bernie Sanders, Larry, un ex docente universitario di 80 anni, per dare dare il suo sostegno 'familiare' alla campagna elettorale per la Casa Bianca.
Lo fa dall'altra parte dell'Atlantico, a Oxford, dove vive dal 1969 e dove si e' scoperto improvvisamente celebre sull'onda del successo del fratello minore, applaudito per la prima volta agli incontri politici e nominato nei giorni scorsi portavoce del 'Green party' per la sanita'. "In realta' non sono rimasto totalmente sorpreso. Non mi aspettavo che accadesse cosi' velocemente ma l'ho visto in azione: e' un politico molto forte", racconta all'Ap, aggiungendo che un altro punto di forza del fratello e' che "la base di quello che sta dicendo e' vera".
Larry ricorda le difficolta' economiche dei genitori, ebrei polacchi emigrati, l'ombra dell'Olocausto nel quale la famiglia ha perso alcuni parenti, le prime assemblee politiche con il fratello che le trovava "incredibilmente noiose" e la prima campagna politica di Bernie, come presidente degli studenti della sua high school: "non fece molto bene, arrivo' terzo su tre ma fu l'unico con una piattaforma seria, gli altri parlavano del ballo di fine anno, lui della necessita' che la scuola raccogliesse soldi per borse di studio a favore degli orfani coreani".
Ora continua a far campagna per Bernard ('Berni non suona giusto') tra gli studenti americani a Oxford, distribuendo anche volantini 'Oxford per Bernie', e scommettendo sulla sua "costituzione fisica da corridore" che gli consente di "correre e di continuare a correre" come ha fatto finora. Intende tornare negli Usa per la convention democratica di Philadelphia in luglio, dopo aver gia' trascorso cinque settimane di campagna elettorale con il fratello lo scorso autunno: sogna poi di poterlo vedere giurare da presidente e di rendergli visita alla Casa Bianca per approfittare del suo "ottimo B&B"