"A causa della rilevanza degli effetti connessi alle incertezze descritte, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio chiuso al 31 dicembre 2017". Si conclude così la relazione del collegio sindacale (Laura Filetti, Fabrizio Brunello e Jean Paul Zanini) sul bilancio della Casinò de la Vallée spa.
Le "significative incertezze in merito alla continuità aziendale" sono legate - secondo i sindaci - a: mancato versamento della terza rata da 6 milioni di euro prevista dalla legge regionale 7/2017; mancata attivazione delle fidejussione di 7,2 mln prevista della deliberazione del Consiglio regionale n.7 del 25 maggio 2017; mancata possibilità di utilizzare gli immobili di proprietà sociale ai fini di una eventuale retrocessione finalizzata al rimborso di rate di finanziamenti Finaosta scadenti tra il luglio 2018 e il dicembre 2019; contrazione dei ricavi aziendali (-3,3% nei primi sette mesi del 2018); mancata nuova erogazione o consolidamento di linee di credito da parte del sistema bancario.
"Piano ristrutturazione azienda non è idoneo" - Il piano di ristrutturazione aziendale "non si è dimostrato idoneo a evitare l'aggravarsi della crisi, a correggerne gli effetti e ad eliminarne le cause". E' quanto scrive il collegio sindacale nella relazione al bilancio 2017 della Casinò de la Vallée spa, valutando l'idoneità del piano stesso. "Il raggiungimento dell'equilibrio economico e finanziario della società - si legge - non è ad oggi ipotizzabile che avvenga nelle tempistiche previste dal piano originario, stante la forte criticità finanziaria, indubbiamente correlata alle costose procedure 'Fornero' per l'esodo dei dipendenti, oltre che al mancato riequilibrio economico che ancora caratterizza i risultati di esercizio nonostante le riduzioni dei costi operativi". Secondo i sindaci, inoltre, "l'esodo dei dipendenti è avvenuto in numero ridotto rispetto ai limiti previsti nell'accordo sindacale del 10 luglio 2017; ne è diretta conseguenza che il costo del lavoro a livelli eccedenti l'equilibrio richiesto dalla capacità dell'azienda di produrre ricavi". "Il rilancio della struttura - proseguono - sta avendo inizio solo recentemente, con effetti economici ad oggi non ancora concretamente rilevabili". Infine, "il consolidamento delle linee di credito in essere al mese di marzo 2017, pari a complessivi 20 milioni di euro circa, e l'aggiunta di ulteriori finanziamenti dal sistema bancario per 15 milioni di euro, sono entrambi obiettivi che non si sono realizzati, neanche in parte, in quanto gli istituti di credito, per ragioni non riconducibili all'andamento dell'attività sociale, non si sono dichiarati disponibili a concedere nuovi finanziamenti a medio lungo termine senza il rilascio di ulteriori garanzie". Anche l'aggiornamento del piano - operato da Deloitte - "potrebbe essere considerato carente".
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