L'amministratore unico della Casinò de la Vallée spa, Filippo Rolando, è stato sentito in procura ad Aosta come persona informata sui fatti nell'ambito della procedura relativa all'istanza di fallimento presentata dagli inquirenti il 7 novembre scorso. Dopo poco più di due ore davanti al pm Luca Ceccanti, è uscito dal palazzo di giustizia senza rilasciare dichiarazioni. Secondo quanto si è appreso, gli inquirenti hanno voluto appurare anche se esistono eventuali cambi di strategia in merito alla procedura di concordato avviata da Rolando con la precedente giunta regionale. Da notizie giornalistiche era emersa infatti un'ipotesi di procedura di amministrazione straordinaria (Prodi bis) smentita però - almeno allo stato attuale - dal neo presidente della Regione, Antonio Fosson, che ha le delega alla casa da gioco.
Sempre secondo quanto si è appreso, Rolando ha riferito di non essere a conoscenza di una eventuale ipotesi di procedura di amministrazione straordinaria per la Casinò de la Vallée spa: l'argomento non è stato trattato nella riunione di lunedì 11 dicembre, durata oltre due ore e svoltasi tra i consiglieri della neo maggioranza regionale, lo stesso amministratore unico e il direttore generale della casa da gioco, Stefano Silvestri.
Con lo stato di avanzamento - si è appreso - raggiunto nelle trattative con i fornitori, per essere completo al piano di concordato in continuità aziendale manca di un unico tassello, il taglio dei costi del personale: 11 milioni di euro legati a 168 licenziamenti su 572 dipendenti, a cui aggiungere l'applicazione del contratto del comparto turistico ai restanti 404 e il mancato rinnovo di 107 contratti a tempo determinato.
La procedura di licenziamento collettivo, avviata il 4 dicembre in base alla legge 223 del 1991, prevede tempi di 45 giorni prorogabili di altri 30. Una durata che sarebbe compatibile con quella per attuare il piano di concordato - scattato il 9 novembre - qualora il tribunale di Aosta decidesse di concedere una proroga di altri 60 giorni.
L'istanza era già sta presentata dall'azienda ma non era stata accordata perché il commissario nominato dal tribunale aveva chiesto ulteriori chiarimenti, che nel frattempo la Casinò de la Vallée spa ritiene di aver fornito.
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