L'ex sindaco di Saint-Pierre, Paolo Lavy, ha riferito di non aver mai ricevuto pressioni da Augusto Rollandin "in merito alla nomina di Monica Carcea ad assessore alle Finanze", né da parte di "altri politici". Lo ha detto durante il processo Geenna l'ex sindaco di Saint-Pierre, Paolo Lavy, rispondendo alla difesa del suo ex assessore Carcea e al presidente del collegio giudicante, Eugenio Gramola.
Gli avvocati di Carcea, Claudio Soro e Francesca Peyron, hanno insistito sul lavoro svolto dell'imputata dall'inizio del proprio mandato per recuperare i crediti vantati dal Comune relativamente agli affitti di alcune autorimesse.
Lavy ha parlato di un incontro avvenuto nell'aprile del 2016 e chiesto dall'ex assessore regionale al Bilancio, Ego Perron, che gli chiese - ha detto Lavy - "Come va su a Saint-Pierre?" e se ci fossero "problemi con Carcea". "Io risposi - ha affermato Lavy - che a parte modi di esprimersi un po' appariscenti era tutto normale". Carcea "tendeva a seguire un po' tutti i campi della giunta. Nel settore di Fontanelle tendeva a invadere un po' il campo", ha aggiunto Lavy. Un aspetto che, ha rimarcato la difesa riportando quanto dichiarato durante le indagini da Lavy ai carabinieri, poteva essere legato al fatto che la donna avesse "tre bambini".
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