Dopo l'ultimo attacco ad Ayas di un
lupo a un gregge di pecore, in cui sono morti 20 animali, le
associazioni degli allevatori lanciano l'allarme e parlano di
"situazione di emergenza". "La situazione è davvero
insostenibile per le realtà agricole già fortemente penalizzate
dall'emergenza sanitaria. Ad essere predate sono stati, in
questo caso, animali chiusi e protetti da un recinto, segno che
la corretta custodia effettuata dagli allevatori non è più
sufficiente", commenta il presidente di Coldiretti Valle d'Aosta
Alessio Nicoletta. "Il ristorno dei danni e delle perdite non
sono più sufficienti, - spiega - vanno studiati nuovi strumenti,
attivi e passivi, per consentire alle aziende agricole di
difendersi meglio e di reggere, tenendo conto che la stagione
dei pascoli è appena iniziata".
Dello stesso avviso il presidente dell'Arev Dino Planaz: "Chiedo
a gran voce a nome di tutti gli allevatori di prendere misure
finalmente efficienti e non solo interventi
palliativi di tipo economico, che intervengono a danno
avvenuto". Secondo Planaz infatti "mantenere in sicurezza gli
animali in montagna oggi significa affrontare dei costi
insopportabili per necessità di personale e di strutture non
efficaci data la conformazione del territorio".
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