Sono 1.110 i dipendenti regionali valdostani che svolgono l'attività in smart working, il 43 per cento del totale (58 per cento di quelli che possono effettivamente fare lavoro agile). Il dato è stato fornito dal presidente della Regione, Erik Lavevaz, rispondendo in Consiglio Valle a una interrogazione di Erik Lavy (Lega Vallée d'Aoste).
Lo scorso primo maggio, alle fine della prima ondata del coronavirus, risultava in smart working un numero più elevato di lavoratori pubblici: 1.348, il 52 per cento del totale. "A maggio eravamo in una situazione di lock down totale con l'arresto di quasi tutte le attività - ha spiegato il presidente Lavevaz - mentre ora l'amministrazione pubblica è chiamata ad adeguare la propria attività alle esigenze dei cittadini e delle imprese in un contesto economico e sociale diverso rispetto alla prima ondata".
Il consigliere Lavy ha riferito di "voci riguardanti dirigenti che non hanno organizzato piani di rotazione del personale" e di "segnalazioni di non rispetto delle norme, come quello riguardante l'uso della mascherina".
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