Screening generale della popolazione, rientro a scuola e iniziative legislative di rafforzamento dell'autonomia regionale in materia di misure anti-Covid: sono questi i dossier che stanno alimentando divergenze e fibrillazioni all'interno della maggioranza regionale di centro-sinistra. Gli scricchiolii più evidenti tra ieri e oggi. Sul progetto di screening generale alla popolazione, diventato la bandiera politica di Alliance valdotaine nell'ultima settimana e dato per certo fino a metà pomeriggio, è arrivata in serata la doccia fredda del presidente della Regione Erik Lavevaz: "Al momento non è stata presa nessuna decisione in tal senso da parte del Governo della Valle d'Aosta". Lavevaz non sarebbe l'unico ad avere più di un dubbio sull'utilità dell'operazione che, a questo punto, rischia di naufragare: con lui - secondo quanto si è appreso - l'assessore alla sanità Roberto Barmasse e la pattuglia progressista formata da Chiara Minelli e Jean-Pierre Guichardaz.
E proprio dal fronte progressista, messo in forte imbarazzo dalla tensioni tra Regione e Governo nazionale sulla permanenza in zona rossa, arriva il secondo segnale di allarme: l'astensione nelle commissioni del Consiglio Valle alla proposta di legge sulle prerogative della Regione autonoma nella gestione dell'emergenza Covid. Un progetto di norma che ha comunque incassato il via libera grazie a un asse tra autonomisti e Lega Vallée d'Aosta. Infine la polemica affidata ai social da Andrea Padovani, consigliere regionale di Progetto civico progressista, che non ha gradito le dichiarazioni dell'assessore all'istruzione Luciano Caveri sull'ipotesi di rinviare il rientro a scuola al 2021: "Troverei sinceramente incomprensibile, - scrive Padovani - una volta rientrati in zona arancione, il mancato ritorno in classe delle seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado".
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