"Quel che è decisivo è che la comunità valdostana approfitti della ripartenza dopo la pandemia. Sarà come un dopoguerra, che ci vedrà esausti per le esperienze vissute, ma anche speranzosi per quanto potrà venire". Lo afferma nel 'rapport' di fine anno l'assessore all'Istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate, Luciano Caveri. "Ognuno di noi - aggiunge - deve essere impegnato non solo a difesa dell'Autonomia, perché si tratta del minimo sindacale, ma deve operare - e questo nel mio caso vale per i settori per i quali ho la delega - per progettare a lunga scadenza una Valle d'Aosta che sappia reggere ai rischi incombenti di indebolimento dell'economia e pure di messa in discussione del nostro Statuto, che va applicato in pieno e rafforzato contro ogni tentazione centralista".
Riguardo alla scuola "abbiamo fatto tutto il necessario per poter garantire in sicurezza le lezioni in presenza e, laddove era impossibile, per avere un buon livello di didattica a distanza. Ora lavoriamo in vista del 7 gennaio per la riapertura totale".
Per quanto concerne gli affari europei "bisogna rimboccarsi le maniche per chiudere l'attuale periodo di programmazione e lanciare progetti e idee sulla nuova fase, che ci porterà sino al 2027. Il Recovery Fund ci ha visto raccogliere molte proposte e ci auguriamo che una fetta consistente di finanziamenti comunitari possa affluire per lo sviluppo della nostra Valle".
Riguardo alle partecipate "è necessario lavorare per avere una sinergia fra tutte le società con progettualità in comune" e in questo senso "la nascita a inizio anno di un vero e proprio Dipartimento delle Partecipate è un chiaro segnale politico".
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