"La definitiva chiusura degli impianti anche nell'ultima parte della stagione è destinata ad avere ripercussioni fortemente negative non solo per le società che gestiscono gli impianti di risalita, ma sull'intera economia valdostana che ruota intorno al turismo invernale". E' quanto afferma Coldiretti Valle d'Aosta in riferimento al nuovo rinvio della riapertura allo sci. "Ad aspettare la riapertura dei comprensori sciistici - è spiegato in una nota - erano anche decine di aziende agricole alle prese con il grave problema dei beni e dei prodotti invenduti a causa del lockdown e dell'assenza di turisti in Valle d'Aosta".
Secondo Alessio Nicoletta e Elio Gasco, presidente e direttore di Coldiretti Valle d'Aosta, "è una batosta non da poco che si va ad aggiungere agli effetti non solo sulle piste ma anche sull'intero indotto delle vacanze in montagna, dall'alloggio alla ristorazione, dagli agriturismi ai rifugi che, dallo stop al turismo sulla neve, hanno subito cali di fatturato anche del 90%". "Proprio dal turismo invernale - continuano - dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l'abbandono e lo spopolamento".
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