Per quasi tutta la giornata la polizia ha cercato nella discarica di Brissogne l'arma con cui è stata uccisa Elena Raluca Serban, la trentaduenne trovata morta lo scorso 18 aprile nel suo alloggio preso in affitto ad Aosta.
Con l'aiuto di una pala meccanica gli agenti hanno setacciato l'area dove i camion dell'igiene urbana hanno conferito i rifiuti indifferenziati nei giorni successivi all'omicidio.
L'obiettivo era di trovare la lama con cui la donna è stata sgozzata. L'ipotesi degli investigatori è che l'unico indiziato del delitto, Gabriel Falloni, trentaseienne sardo domiciliato a Nus, se ne sia disfatto insieme alla sacca sportiva di marca Arena della vittima. Proprio con quel borsone infatti l'operaio è stato ripreso dalle telecamere della videosorveglianza mentre usciva dal condominio di viale Partigiani, nel pomeriggio di sabato 17 aprile.
Trentasette minuti prima era entrato nella casa della donna, con cui aveva preso appuntamento - in base alle indagini di squadra mobile e procura - dopo aver trovato il suo numero di telefono su un sito di annunci per escort. Oltre all'arma, all'interno della sacca, Falloni ha riposto anche "quanto adoperato per la ripulitura dell'appartamento", scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare. Prove che sarebbero decisive per arricchire il quadro probatorio degli inquirenti a carico dell'indagato, che già si trova in carcere. Nei giorni scorsi la polizia aveva cercato l'arma anche nei dintorni della casa di Falloni a Nus, in frazione Marsan.
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