"Mettere a sistema le risorse, creare sinergie tra i diversi servizi, capitalizzare le esperienze e delineare un sistema di doposcuola in un'ottica di miglioramento e innovazione". Sono gli obiettivi della nuova "Rete doposcuola lab", progetto sostenuto da fondi ministeriali e gestito dalla Fondazione comunitaria (cofinanziatore, grazie "alle donazioni del progetto 'Solidarité en Vda' messe a disposizione dai consiglieri regionali"), in partenariato con il dipartimento di Politiche sociali dell'assessorato alla Sanità, il Csv e con la collaborazione della sovrintendenza agli studi.
La rete è stata presentata oggi: sono 17 i progetti di doposcuola attivati e coinvolgono sette istituzioni scolastiche.
Gli alunni iscritti sono 168, la metà dei quali in situazione di vulnerabilità o fragilità (40% con bisogni educativi speciali e 60% con disturbi specifici dell'apprendimento). Il progetto pone particolare attenzione "alla promozione dell'inclusione".
Saranno impiegati, fra personale retribuito e volontari, 36 persone per un totale di 550 ore di servizio a settimana.
La rete è inserita all'interno di una strategia più ampia: "Doposcuola, qualità e inclusione" che si articola in due macro attività che consistono nella realizzazione di una Carta dei servizi per mappare i doposcuola esistenti e l'avvio del primo Tavolo permanente per creare "una comunità di pratica". Nel progetto sono stati investiti 309 mila euro.
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