Nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Aosta sono ricoverate in tutto nove persone: cinque pazienti non sono vaccinati e quattro sono ultranovantenni che hanno fatto la seconda dose da più di sei mesi. "La vaccinazione permette decorsi di malattia molto più miti e con necessità di ossigeno inferiori - spiega il direttore del reparto, Silvia Magnani -, gli anziani fra i 90 e i 100 anni con due dosi di vaccino lontane nel tempo sono comunque persone molto delicate e un'infezione scompensa il loro fragile equilibrio".
Chi non vuole vaccinarsi lo fa perché "c'è una dispercezione del pericolo: sono persone che non si convinceranno perché ritengono che il Covid non sia pericoloso e che il vaccino lo sia, malgrado una montagna di articoli scientifici che provano che il virus fa molti più danni in qualsiasi categoria d'età, e che hanno attendibilità al contrario di informazioni sui social da parte di sedicenti informati".
La strada è "vaccinare tutti e farlo al più presto possibile - aggiunge Magnani - e quando il nostro ente che tutela la salute consiglierà di vaccinare anche le fasce più piccole è giusto farlo. I bimbi vanno vaccinati non per tutelare gli anziani, non sarebbe etico, ma per proteggere se stessi: i nostri organismi regolatori stanno valutando se i benefici del vaccino siano superiori, negli Usa è stata presa questa decisione perché la vaccinazione risulta protettiva considerando che dagli studi è emerso che una buona fetta di bimbi, anche asintomatica, ha conseguenze a lungo termine a causa del virus e poiché tutti parlano delle conseguenze a lungo termine del vaccino, che di fatto non ci sono, bisognerebbe considerare quelle del Covid, che sono provate".
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