Una psicologa ha fatto ricorso al Tar contro l'Usl della valle d'Aosta e il proprio ordine professionale per chiedere l'annullamento - "previa sospensione e concessione di idonee misure cautelari e rimessione alla Corte Costituzionale" - dei provvedimenti che hanno portato alla sua sospensione per non aver rispettato l'obbligo vaccinale che vige per gli operatori sanitari. Nel ricorso viene chiesto inoltre un risarcimento "del danno ingiusto", subito anche a seguito della pubblicazione online sull'albo degli psicologi del provvedimento.
Il ricorso vede come motivo di illegittimità, fra i molti punti, la mancanza di un invito formale a vaccinarsi che inficerebbe a cascata tutto il successivo iter di sospensione. Viziata, secondo i ricorrenti, anche la procedura di sospensione da parte dell'Ordine degli psicologi, sul cui sito è stato pubblicato il provvedimento (dettagliato e quindi ritenuto lesivo della privacy). L'Usl, si legge in una recente delibera, ha incaricato, "considerata la consolidata competenza nella materia", lo studio dell'avvocato Vittorio Barosio, che si occuperà della difesa insieme agli avvocati Marco Briccarello, Fabio Dell'Anna e Serena Dentico. In materia esiste già una sentenza del Consiglio di stato.
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