Cambia ancora la maggioranza in Valle d'Aosta. Dopo un anno e mezzo di Governo autonomista-progressista, sgretolato da diaspore interne e ormai con numeri risicati, il baricentro della politica valdostana si sposta di nuovo a destra: la Lega è pronta ad entrare in maggioranza con alcune forze autonomiste (Union valdotaine, Alliance valdotaine e Vda Unie). In totale hanno 22 consiglieri su 35.
L'accordo - a meno di colpi di scena - è fatto, restano da definire i dettagli. Alla presidenza della Regione resta Erik Lavevaz (Uv), affiancato da otto assessori (uno in più rispetto ad oggi), equamente divisi tra le due componenti. Probabile anche un cambio alla Presidenza del Consiglio Valle, che è destinata alla Lega (ma l'avvicendamento non è così semplice viste le norme che regolano l'Assemblea valdostana). Esce dalla maggioranza il Partito Democratico e resta fuori anche Forza Italia.
Gli autonomisti non si sbilanciano e tirano il freno, un po' per tastare il polso alla base e un po' in attesa di chiudere l'accordo: "Per ora non è stata assunta alcuna decisione, dovendo passare ovviamente al vaglio delle basi dei movimenti".
Aggiungono: "Non si tratta delle sole formule politiche o delle geometrie governative, ma vi sono contenuti e modalità di azione da definire, come collante necessario al di là dei semplici numeri più o meno rassicuranti. Quel che resta fondamentale è un assetto stabile in un periodo storico difficile e con molte incognite". Un secondo giro di "consultazioni" scatterà all'inizio della prossima settimana, ma è parere diffuso che i giochi ormai siano fatti.
Per Luca Tonino, segretario del Pd valdostano, "il risultato di queste trattative è la nascita di un governo 'politico' che scivola a destra. Noi andremo all'opposizione perché non siamo disponibili ad allargare la maggioranza alla destra". Poi prosegue: "Le hanno chiamate 'grandi intese' ma sono solo finte 'grandi intese'. E' un tentativo posticcio. Le 'grandi intese' dovrebbero coinvolgere un po' tutti, quelle a due fanno ridere".
La base dell'Union valdotaine è in fermento: mercoledì prossimo si riunirà il Conseil fédéral, il 'parlamentino' unionista.
All'ordine del giorno l'esito delle consultazioni (un secondo e definitivo 'giro' è previsto lunedì). "Sono molto scettico, forse è meglio, anche se richiede più impegno, continuare a 18, che buttarsi in una avventura avventata e con alti rischi, proprio ora che il salvinismo è in crisi profonda. Argomenti su cui meditare, prima che sia troppo tardi" scrive su facebook Gino Agnesod, ex assessore regionale dell'Union valdotaine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA