E' rimasta bloccata a causa dell'attrezzatura inadatta la donna romena di 44 anni trovata nella notte in condizioni di ipotermia grave lungo il sentiero che scende dal Monte Zerbion verso Barmasc. Badante a Ivrea (Torino), era partita domenica pomeriggio dal Canavese per svolgere un'escursione che già aveva affrontato in passato ma in condizioni estive. Non ha ripreso conoscenza, pur presentando segnali vitali, almeno sino a quando è stata portata all'ospedale di Losanna dall’elicottero di Air Zermatt, abilitato al volo notturno. Vestita con abbigliamento leggero e scarpe da trekking, è riuscita ad arrivare in vetta ma lungo la discesa è rimasta bloccata sul sentiero innevato, all'altezza del Col Portola, a circa 2.400 metri. "Se avesse avuto dei ramponcini sarebbe scesa agevolmente", spiegano i soccorritori. Con il tramonto, domenica sera la donna ha iniziato ad avvertire il freddo e ha contattato il marito, che si trova in Romania. Gli ha inviato anche la propria posizione Gps, che poi è stata inoltrata ai soccorritori valdostani. E' stata individuata da una squadra composta da soccorso alpino valdostano e soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia: era riversa lungo il sentiero e accanto a sé aveva una torcia, ancora accesa. L’allerta era scattata intorno alle 21 e le operazioni di soccorso si sono concluse attorno alle 3.30. I vigili del fuoco avevano attivato squadre di terra con specialisti Saf (speleo alpino fluviali), Tas (topografia applicata al soccorso) e i volontari di Champoluc. L'intervento è risultato difficoltoso a causa del buio e della neve sul sentiero. In un primo momento la donna è stata portata ad Aosta e, dopo il parere del medico rianimatore, è stato deciso il suo trasferimento nel centro specializzato in Svizzera.
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