"La mia astensione è da ricondurre al fatto che l'assemblea non è stata messa nelle condizioni di poter dare delle direttive più chiare. È una mia lettura. Questa proposta porta ancora a muoverci tenendo tutte le porte aperte ma prima o poi qualche porta dovrà essere chiusa, ci sarà chi più contento chi meno. Non si può continuare a temporeggiare".
Lo spiega la vice presidente dell'Union valdotaine, Sara Favre, commentando la sua astensione al documento che sancisce la ripresa delle consultazioni con tutte le forze politiche discusso nel Conseil Fédéral "La mia astensione non è contro il documento, che è ragionevole e ripercorre tutto ciò che ci ha portato a oggi a partire dalle considerazioni del congresso del 2019 dove comunque la linea principale era quella di andare avanti cercando di rinforzare il fronte autonomista, le persone che hanno una visione europeista, non sovranista, il mondo autonomista come lo si conosce insomma".
Ora però "trovo sia logorante rimandare ancora una decisione. È una mia visione personale, non voglio fare la sovversiva ma mi dispiace che si arrivi a un Conseil che non farà altro che portare a un altro Conseil dove ci saranno elementi aggiuntivi: mi chiedo quali, se non entrare nel merito ma il quesito ora è stato posto in modo troppo generico. Bisogna muoversi nell'alveo di indicazioni più chiare. La mia estensione quindi è da leggere in questo modo, non è una questione pro Lega o contro, ci sono contenuti e principi che hanno ricevuto un mandato chiaro: vogliamo proseguire con un allargamento o rivedere tutto, anche la posizione su cui si era espressa l'Uv nel congresso? Nulla è statico, ma certe cose secondo me sono imprescindibili".
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