La storia di Milena Béthaz è diventata un libro.
Dal fulmine che l'aveva attraversata lasciandola in fin di vita agli anni di ricovero in ospedale, sino all'incredibile impresa della scalata del Gran Paradiso.
In
'Un cuore in vetta. La seconda vita di una donna più forte del
destino' (Ts edizioni) la guardaparco classe 1972 racconta sé
stessa e la sua lotta.
Campionessa mondiale di skyrunning, nell'agosto 2000, mentre
è in perlustrazione nelle valli del Gran Paradiso, è colpita da
un fulmine che le attraversa il corpo: dall'orecchio alla punta
del piede, fino a spaccare lo scarpone. Viene ritrovata il
giorno successivo, in fin di vita. Seguono anni durissimi: coma,
interventi, terapie, riabilitazione. I medici - in un primo
momento - sostengono che le gravi menomazioni subite potranno
concedere a Milena una vita poco più che vegetativa. La donna ha
perso quasi completamente la memoria: deve reimparare a parlare,
a scrivere, a muoversi, a camminare. Ma lei non si arrende, è
una 'dura' della Valgrisenche, cui è legatissima. Dopo anni di
cure torna alla sua famiglia, ai suoi amici e alla sua
professione, sino alla scalata del Gran Paradiso: "L'emozione
provata quando arrivai ad abbracciare la Madonna è
indescrivibile. Non mi vergogno a dirlo, scoppiai a piangere!".
Nel 2016 il presidente Sergio Mattarella l'ha nominata Cavaliere
della Repubblica. "La vera conquista, in questi lunghi anni di
dolore e lotta contro la disabilità - dice Béthaz -, è stata
proprio quella di riavere la mia vita di tutti i giorni".
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