"Una manovra che dimentica la montagna e la sua gente", la "sanità allo sbando" e i "pensionati visti come bancomat": sono le accuse di Cgil e Uil ad Aosta nel giorno dello sciopero generale proclamato a livello nazionale contro la manovra del governo Meloni.
"Sulla montagna chiediamo più risorse per evitare lo spopolamento", ha detto Vilma Gaillard, segretaria generale della Cgil della Valle d'Aosta, durante un sit-in organizzato in piazza Deffeys. "Mancano - ha aggiunto Ramira Bizzotto, segretaria generale Uil Valle d'Aosta - le risorse per la sanità. Si pensa di aprire un ospedale di comunità a Verrès, ma con quali fondi? I tempi per le visite oggi sono lunghissimi, le persone devono scegliere se curarsi o mangiare. Se gli operatori sanitari vanno a lavorare in Svizzera qualcuno dovrebbe farsi delle domande". Riguardo alle pensioni, "l'opzione donna è stata modificata in peggio. Le donne avranno una perdita del 30%", ha attaccato Gaillard, che ha definito "grave l'aumento del tetto di reddito per i voucher a 10 mila euro: mancherà la tutela sanitaria e alle donne anche la maternità".
I due sindacati non si aspettano un'alta adesione allo sciopero, "molti lavoratori - ha detto Gaillard - in Valle d'Aosta sono precari e in questo periodo, inoltre, scioperare costa molto".
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