La confisca dei 12 cani che stavano chiusi in appartamento di corso Ivrea ad Aosta e un'ammenda di 3.000 euro a testa per la coppia che viveva con loro nell'alloggio, Salvatore Lanatà, di 59 anni, e Lucia Soppelsa (64): lo ha stabilito il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore al termine del processo ai due imputati per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Assoluzione invece per l'accusa riguardante i due gatti che stavano nella stessa casa e gli oltre 100 volatili tenuti all'interno di voliere, tra il balcone e il garage.
La vice procuratrice onoraria Sara Pezzetto aveva chiesto una condanna a 8.000 euro di ammenda ciascuno (10.000 euro è la pena massima). La situazione era emersa nel maggio scorso, a seguito di un'ispezione di Polizia locale di Aosta, Corpo forestale della Valle d'Aosta e servizio veterinario dell'Usl. All'epoca i cani erano poi stati sottoposti a sequestro preventivo e affidati al canile regionale.
L'aria "irrespirabile" a causa delle deiezioni degli animali - accumulate anche nelle ciotole -, la mancanza di pulizia degli ambienti, il rischio di proliferazione di batteri, le dermatiti, le gengiviti e le unghie molto lunghe dei cani sono alcuni degli aspetti su cui ha posto l'accento l'accusa. La linea difensiva ha invece puntato a dimostrare il benessere degli animali, respingendo le accuse.
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