La procura di Aosta ha chiesto la condanna a nove anni e tre mesi di reclusione per Stefano Corgnier, il 43enne imputato per tentato omicidio e porto di armi od oggetti atti ad offendere con l'accusa di aver accoltellato al collo un suo conoscente di 26 anni la notte tra il 30 e il 31 marzo scorsi all'interno del bar Crazy Fox di via Torre del Lebbroso, di cui è titolare.
I due erano soli nel bar al momento dei fatti. "Emerge la figura di un Corgnier che probabilmente da inizio 2022 matura dentro di sé astio per la relazione" tra la ragazza che aveva smesso di frequentarlo e il giovane che colpirà la sera di fine marzo, "un'escalation di rabbia", ha detto il pm Luca Ceccanti nella sua requisitoria. Il tutto, nella ricostruzione dell'accusa, ha origine quando Corgnier scopre quella relazione.
"Il suo comportamento è manipolatorio, l'unica spiegazione è di una persona che vuole imporre la propria autorità nei confronti dell'amico che lo ha tradito. Quindi Corgnier impazzisce". Si tratta di una "aggressività verbale che va avanti per due mesi" e che sfocia nell'aggressione. Una "stilettata" con un coltello a serramanico dotato di una lama di dieci centimetri inferta "a quattro cm da carotide e giugulare, se le avese colpite non so quali sarebbero stati i tempi di sopravvivenza".
Riguardo alla dinamica, la ricostruzione di Corgnier è totalmente divergente: ha spiegato di essersi soltanto difeso dal giovane, le cui impronte - nella ricostruzione dell'imputato - non sono state trovate sul coltello solo perché il 26enne indossava dei guanti di lattice al momento dell'aggressione. Una dimanica "impossibile" secondo Ceccanti.
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