Quasi 38mila "prestazioni
programmate e non erogate" dalla sanità valdostana "a causa
degli effetti della pandemia da Covid-19" al 31 dicembre 2021:
il dato emerge dalla relazione della Sezione di controllo della
Corte dei conti sulla gestione del servizio sanitario della
Regione Valle d'Aosta per l'esercizio finanziario 2021.
In dettaglio si tratta di 2.230 prestazioni di specialistica
ambulatoriale (al 31 dicembre 2020 erano invece 11.877), 2.308
di diagnostica strumentale e per immagini (6.893), 30.072 di
screening (10.845), 3.331 ricoveri ospedalieri (951).
La crescita del numero di positivo nel primo quadrimestre
del 2021 "ha determinato - si legge nella relazione - una
pesante riduzione delle attività ambulatoriali e chirurgiche non
urgenti con grave appesantimento delle liste di attesa" e
"l'attività di screening è ripresa nel mese di giugno e ha
dovuto fronteggiare i notevoli ritardi pregressi".
Secondo la Corte "si può ritenere che la vera sfida che il
Servizio sanitario regionale, messo a dura prova dalla pandemia
da Covid-19, dovrà affrontare nei prossimi anni è quella
relativa alla sua riorganizzazione dopo i considerevoli tagli di
spesa di cui era stato oggetto a causa della spending review. La
pandemia ha, inoltre, messo in evidenza l'inadeguatezza dei
modelli organizzativi sanitari tradizionali, aggravata a livello
regionale dalla carenza di personale sanitario e dal
posizionamento geografico in una zona di confine che ha favorito
una fuga degli operatori verso i paesi limitrofi".
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