"Ognuno dei 35 consiglieri può e
deve fare una scelta chiara senza nascondersi dietro ordini di
scuderia e, al di là del fatto se si condividano o meno i
contenuti di una riforma, deve dire se ritiene opportuno che ci
sia una preventiva consultazione popolare oppure no". Così, in
una nota, il Comitato per la riforma elettorale (Cre) in vista
dell'adunanza del Consiglio regionale dell'11 e 12 gennaio,
quando l'assemblea sarà chiamata a deliberare sullo svolgimento
del referendum consultivo di iniziativa popolare.
"Chi voterà contro - prosegue il Cre - o si asterrà dovrà,
per coerenza, presentare immediatamente una proposta di legge di
modifica costituzionale per cancellare l'istituto del referendum
consultivo previsto dallo Statuto speciale per la Valle d'Aosta,
ma finora mai applicato".
Il comitato indica poi all'Aula - "a titolo esemplificativo e
in quanto promotori della iniziativa referendaria" - i quesiti,
che "ovviamente" l'assemblea potrà "modificare, ridurre o
integrare": "Siete voi favorevoli all'approvazione da parte del
Consiglio regionale di una legge di riforma del sistema
elettorale regionale che recepisca il principio della elezione
diretta della maggioranza e del presidente della Regione?";
"Siete voi favorevoli alla approvazione da parte del Consiglio
regionale di una legge di riforma del sistema elettorale
regionale che preveda un premio di maggioranza per la lista o la
coalizione vincente?"; "Siete voi favorevoli alla approvazione
da parte del Consiglio regionale di una legge di riforma del
sistema elettorale regionale che preveda la possibilità di un
voto di preferenza per entrambi i generi?".
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