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Energia: Cva, preoccupano due anni con poca neve

Energia: Cva, preoccupano due anni con poca neve

"Già nel 2022 la nostra produzione di energia è calata del 28%"

AOSTA, 22 febbraio 2023, 16:46

Redazione ANSA

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Non solo il mondo dell'agricoltura, ma anche il settore idroelettrico teme le conseguenze delle scarse precipitazioni registrate sino a oggi durante la stagione invernale. "Purtroppo in questo momento i dati" sulla risorsa idrica nivale "non sono confortanti. Sembrerebbero peggiori di quelli dell'anno precedente, che sono stati i peggiori degli ultimi 20 anni". Per questo "due anni di fila sono preoccupanti, se non ci saranno precipitazioni di un certo rilievo nel prossimo mese". Lo dice Enrico De Girolamo, direttore generale della Compagnia valdostana delle acque (Cva).
    "Nell'idroelettrico tipico di montagna - spiega De Girolamo - gran parte della produzione la si fa con lo scioglimento della neve, la cosiddetta 'morbida'", che inizia in primavera. "Nel 2022 c'era poca acqua e la morbida è durata meno del normale, quindi c'è stato un calo di circa il 28% sulla nostra produzione" rispetto alla media dell'ultimo decennio. "Mentre a livello nazionale il calo è stato del 38%, ma in alcuni casi è anche andato oltre il 40%-45%. Noi essendo in una zona più di alta montagna, da quel punto di vista, siamo leggermente favoriti".
    "Assieme all'Arpa - ricorda De Girolamo - partecipiamo al monitoraggio dello Snow water equivalent, che è la quantità di acqua contenuta nella neve presente in montagna, la riserva ulteriore oltre ai nostri bacini. Purtroppo in questo momento i dati non sono confortanti". Lunedì scorso Arpa ha fatto sapere che attualmente "abbiamo rilevazioni che vanno dai 340 ai 370 milioni di metri cubi di acqua stoccata nella neve. Un terzo di quello che dovrebbe essere, un quadro peggiore rispetto alla media nazionale". "I bacini sono sempre utili, anche per noi. Il fatto di voler investire in bacini per vari tipi di usi, anche plurimi, può essere utile. E’ chiaro che fa parte di una programmazione che non risolve l’emergenza. Quindi come sempre, in questi temi, bisogna programmare" ha concluso De Girolamo.

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