"Tutelare ulteriormente il territorio, ad esempio anche ampliando l'area Zona speciale di conservazione nella porzione più a sud". E' una delle compensazioni proposte nello studio di fattibilità del collegamento di Cime Bianche realizzato da Montecno. Infatti, si legge, "gli obiettivi di progetto non sempre sono in completa coerenza con alcuni" dei "diversi piani di riferimento (locale, regionale, nazionale e sovranazionale)", in particolare per quanto riguarda l'"ambiente naturale" e la "green economy".
Rispetto, si legge, "agli approfondimenti faunistici, le stazioni di progetto particolarmente problematiche sono quelle di Vardaz e Djomein e questo è dovuto al fatto che la parte centrale del vallone presenta un'areale di classe di idoneità nulla particolarmente ampio. Ciò si riflette anche sui piloni e sulla linea aerea, che presentano in tutte le alternative dei valori di non idoneità con percentuali che vanno dal 20 al 35%.
Le alternative che presentano meno problematicità sono quelle relative agli impianti '3s' per il tema dei piloni, con la soluzione di Gavine che sarebbe la maggiormente idonea rispetto alle altre soluzioni localizzative della stazione intermedia".
Le altre compensazioni proposte comprendono: "caratterizzare l'intera offerta turistica delle tre valli secondo i criteri della sostenibilità", "impegnare le società di gestione degli impianti" a "un sistema di gestione ambientale certificato", "garantire la conservazione e la gestione delle aree tutelate ed in particolare della Rete Natura 2000 attraverso la predisposizione, a spese delle società funiviarie, di un Piano di gestione della Zsc accompagnato da una seria compagna di comunicazione ambientale", "intraprendere una politica di mobilità sostenibile".
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