Ci sono le norme francesi per la protezione dall'esposizione all'amianto, ma non solo, tra le cause della maggiore durata dei lavori al traforo del Monte Bianco, fissati dal 16 ottobre al 18 dicembre. Quindi per nove settimane, e non per sei o sette come era emerso in un primo tempo. Lo spiega all'ANSA Riccardo Rigacci, direttore gerente del Geie-Tmb, gruppo di interesse europeo che gestisce la galleria.
"Nelle comunicazioni tecniche - dice Rigacci - avevamo dichiarato una forbice dalle sette alle nove settimane. In dieci giorni, insieme alle imprese, abbiamo dovuto riorganizzare completamente tutti i cantieri, attività che normalmente richiede anche alcuni mesi. Guardando più nel dettaglio la pianificazione, è emerso che per fare tutti i lavori, in particolare la sostituzione della soletta nella zona centrale, devono essere eseguite delle operazioni di taglio che devono osservare prescrizioni piuttosto importanti dal rischio amianto secondo le norme francesi. Questo comporta una modifica della produttività delle attività che si ripercuote sulla durata della chiusura".
"In più prevediamo - aggiunge - di completare la sostituzione delle solette previste per quest'anno e se riusciamo anche di anticipare delle sostituzioni previste già per l'anno prossimo, quando saranno effettuate chiusure notturne in primavera, come avvenuto nei mesi scorsi. Parallelamente sono in corso i lavori, già iniziati di notte, di sostituzione di tutti i 76 ventilatori presenti sulla volta della galleria. Inoltre saranno eseguiti una serie di lavori di manutenzione sui canali di ventilazione, e poi delle indagini tecniche e dei controlli sulla volta ma non strettamente legati ai lavori: approfittiamo di questa chiusura per fare una serie di operazioni che diversamente avrebbero richiesto in futuro ulteriori chiusure notturne. Poi faremo interventi sui computer che gestiscono i sistemi e inizieremo anche delle attività di sostituzione dell'impianto di illuminazione con un sistema a led, parzialmente già in opera".
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