La seconda sezione penale della
Corte d'appello di Torino ha confermato la condanna di primo
grado a 5 mila euro di multa inflitta a Fabrizio Fournier, di 59
anni, di Saint-Vincent (Aosta), accusato di propaganda e
istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale
etnica e religiosa. Su due cancelli di accesso alla propria casa
- affacciati su una strada pubblica - secondo gli inquirenti
aveva fatto installare un'aquila nazista e dei triangoli usati
sulle divise degli internati. Simboli di 'esoterismo' per la
difesa.
Confermati anche i risarcimenti alle parti civili: 20 mila
euro alla Comunità ebraica di Torino, 10 mila euro alla Regione
Valle d'Aosta e 5 mila euro all'Anpi. A chiedere la conferma
della sentenza del tribunale di Aosta, datata luglio 2021, è
stata la procura generale di Torino. La sospensione condizionale
della pena è subordinata al pagamento dei risarcimenti entro 60
giorni dal passaggio in giudicato del provvedimento.
Fournier era poi accusato di aver pubblicato su Facebook dei
video con contenuti negazionisti e di aver inviato via Whatsapp
link a filmati, sempre di carattere negazionista, accompagnati
da commenti come "le camere a gas sono delle bufale" o "sono
stati fatti passare per mostri persone che non lo erano come il
grande Adolf Hitler". Infine Fournier - che in base alle
indagini si faceva chiamare 'Nazi' - aveva pubblicato su
Facebook una sua foto mentre era intento a fare il 'saluto
romano' e nei messaggi con gli amici si lamentava del fatto di
essere nato il 27 gennaio, 'Giorno della Memoria'. Le indagini
della Digos, coordinate dalla procura di Aosta, risalgono al
2018.
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