"Lavoriamo sul ciclo dell'acqua e stiamo lavorando sempre più non soltanto sulle acque superficiali o su quelle sotto forma di neve: stiamo cercando di indagare una risorsa che da tanto abbiamo un po' dimenticato, quella delle acque sotterranee. Una risorsa fondamentale soprattutto nella prospettiva della crisi idrica". Così il direttore generale di Arpa Valle d'Aosta, Igor Rubbo, illustrando in conferenza stampa il documento di programmazione triennale 2024/2026 dell'agenzia e la sintesi di quanto fatto negli ultimi tre anni.
Tra gli elementi di novità anche lo studio di fattibilità per la mappatura del 'Fondo naturale' del suolo del territorio regionale. "Abbiamo un territorio - ha detto Rubbo - molto ricco di metalli, che sono contaminanti naturali. A volte abbiamo dei problemi nell'esercizio delle nostre attività di controllo proprio per il fatto che l'uomo mette in atto delle attività che incontrerebbero, qualora applicassimo il codice dell'ambiente sui siti contaminati, delle concentrazioni elevate, che però sono determinate dal nostro fondo naturale. Quindi cercheremo di lavorare anche per una semplificazione delle autorizzazioni ambientali in questo ambito".
Inoltre, ha sottolineato Rubbo, cerchiamo "di capire come l'ambiente determina lo stato di salute della popolazione, anche perché l'Oms stesso prevede che nei prossimi anni il 25% delle cause di morte derivino da fattori ambientali".
Nei prossimi tre anni Arpa si occuperà, tra l'altro, di adattamento ai cambiamenti climatici, contrasto all'antibiotico-resistenza, qualità dell'aria, impianti di smaltimento dei materiali inerti, formazione e comunicazione ambientale.
Riguardo al personale di Arpa, dal 2021 al 2024 la previsione è di un aumento - "a parità di risorse finanziarie" - da 80 a 93 dipendenti, possibile grazie a un calo del numero di dirigenti (da otto a cinque).
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