"Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due ragazzi erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un'altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere.
Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo". E' il racconto di un testimone - raccolto e pubblicato dal quotidiano La Stampa - in merito al ritrovamento di una ragazza morta in una chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d'Aosta.
"Mi sembravano - prosegue - due di quei ragazzi che si tagliano e si procurano delle ferite. Emo. Dark. Non so come definirli.
Ragazzi sofferenti. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo".
"Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt'altro.
Non sembrava nemmeno uno con problemi di droghe. Con me è stato gentile. Io non credo che l'abbia uccisa" conclude il testimone.
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