"È stato un inverno a due velocità,
alcune località hanno lavorato molto bene e incrementato anche
del 15-20% ingressi e fatturato. Così come sono cresciute le ore
di lezione delle scuole di sci. Altre piste, soprattutto quelle
sotto i 2.000 metri, hanno patito parecchio: la neve è arrivata,
ma subito dopo è stata rovinata dalla pioggia e dal clima poco
invernale. In questo momento l'innevamento programmato e lo
snowfarming sono indubbiamente di grande aiuto". Così Fabrizio
Lombard, presidente dell'Associazione valdostana enti gestori
piste sci da fondo (Avef).
Il settore nel complesso chiude l'inverno nella media. Le
nevicate sono state frequenti, ma spesso le alte temperature e
la pioggia hanno complicato i piani di alcune località. Stagione
difficile a Ollomont, Saint-Nicolas, Valgrisenche e
Fontainemore, piste agibili a singhiozzo ad Ayas, La Thuile e
Bionaz, quest'ultima aperta con largo anticipo grazie alla
tecnica dello snowfarming. Lo fa sapere
Nella valle del Lys inverno decisamente migliore rispetto
allo scorso anno. Sulle piste di Gressoney-Saint-Jean la neve
non è mai stata abbondante, anche se l'innevamento programmato
ha consentito di sciare ininterrottamente per quattro mesi. A
Gressoney-La-Trinité buone condizioni complessive rispetto alle
ultime due stagioni.
Le piste di Valtournenche e Breuil-Cervinia sono state aperte
dal mese di novembre grazie all'altitudine e alla buona
esposizione. Discorso diverso per Torgnon che ha affrontato le
festività natalizie con soli tre chilometri di piste aperte, per
poi riuscire a preparare solo in un secondo momento gli anelli
più in quota. Nonostante le difficoltà, la località ha fatto
registrare un 15% in più di ingressi.
Stagione complessa ma positiva nella valle di Rhêmes, bene
Saint-Barthélemy che fa registrare un +20% e che ha prolungato
l'apertura fino a metà aprile garantendo la battitura del
Grantor. Inverno molto positivo anche ad Arpy e in Val Ferret,
località che hanno beneficiato di eccellenti condizioni di
innevamento fin dal mese di novembre.
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