Le organizzazioni sindacali del
pubblico impiego di Cgil, Cisl, Uil e Savt "apprendono con
soddisfazione dell'avvio dell'iter utile a considerare gravoso
il lavoro degli operatori socio-sanitari e pertanto della
possibilità da parte di questi ultimi di poter ottenere benefici
previdenziali ai fini del diritto anticipato alla pensione.
L'ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati e a
seguito di iniziativa dell'onorevole Manes è sicuramente
importante e per tale ragione siamo soddisfatti dell'attenzione
posta a queste figure da parte del parlamentare valdostano". Lo
scrivono i sindacati in una nota.
"La speranza - proseguono in una nota congiunta - rimane
certo quella di poter arrivare ad un risultato tangibile quanto
prima possibile, tenuto conto che la giurisprudenza ha già
iniziato, per il tramite di sentenze diffuse su tutto il
territorio italiano, a dichiarare l'impianto normativo lacunoso
e contraddittorio e condannando l'Inps a riconoscere comunque il
beneficio previsto. Certo una norma di legge estenderebbe subito
il sacrosanto diritto, a chi quotidianamente svolge un lavoro
faticoso ed essenziale, di avere il giusto riposo con dovuto
anticipo".
"Apprendiamo con ancor più soddisfazione - aggiungono i
sindacati - che l'ordine del giorno ben richiama i rischi
quotidiani di tale mestiere tra i quali agenti biologici
pericolosi, limitazioni psico-fisiche, elevati livelli di stress
lavoro correlato, orari notturni e tanti altri. Nonostante tutti
siano a conoscenza dei rischi e dei disagi di tale mestiere nel
comparto unico esistono ancora alcuni datori di lavoro che
negano al personale interessato l'indennità di rischio, creando
in primo luogo una incomprensibile disparità di trattamento tra
gli operatori ed operando a detrimento del personale che non
riceve tale emolumento. Vigileremo attentamente sull'iter della
norma e laddove lo stesso non proceda secondo tempistiche
soddisfacenti non esiteremo a tutelare detto personale in altre
sedi".
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