"Le cadute di seracchi possono
verificarsi in qualsiasi periodo dell'anno e in qualsiasi
momento della giornata. Non sono legate alle condizioni termiche
ma alle condizioni meccaniche del ghiacciaio in movimento". Così
in un post sull'incidente di oggi sul Mont Blanc du Tacul
(versante francese del massiccio del Monte Bianco) Ludovic
Ravanel, geomorfologo e direttore delle ricerche al Centre
national de la recherche scientifique, organizzazione di ricerca
pubblica in Francia. Il primo bilancio è di un morto e quattro
feriti, di cui quattro gravi.
Il seracco crollato intorno alle 3 "arriva dalla sommità del
pendio, ha spazzato tutta la parete per quasi 700 metri di
dislivello" ha detto Ravanel a France3. Una tipologia "poco
frequente" che però è "la più pericolosa". Soprattutto perché
"le salite, affinché siano effettuate in buone condizioni di
neve, iniziano di notte", ricorda.
Il volume complessivo crollato è "probabilmente di qualche
decina di migliaia di metri cubi", stima il glaciologo Fabrizio
Troilo, di Fondazione montagna sicura. "Non sembra - spiega
Troilo all'ANSA - ci possa essere un'influenza del cambiamento
climatico. E' sempre successo e succede ancora. La dinamica è
quella di tutti i seracchi: crescono per accumulo e poi per
gravità e geometria arrivano a un certo punto di rottura
meccanica".
Nel luglio 2012, il crollo di un seracco nella stessa zona
aveva provocato nove morti e 11 feriti. Altri gravi incidenti si
erano verificati nel 2008 e nel 2005.
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