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Rete santuari, 45 mucche della Valle d'Aosta da salvare

Rete santuari, 45 mucche della Valle d'Aosta da salvare

Si cerca una sistemazione etica per i bovini sequestrati

ROMA, 26 ottobre 2024, 19:28

Redazione ANSA

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Corsa contro il tempo per trovare casa a 45 mucche e un toro, sequestrati in un allevamento a Torgnon, in Valle d'Aosta. I bovini erano stati trovati gravemente malnutriti, in mezzo ai cadaveri di una decina di mucche, probabilmente morte di fame, dagli agenti del Corpo forestale e dai veterinari dell'Ausl intervenuti a giugno. Altre mucche erano state sotterrate nei pressi della stalla.
    "Dopo tanta sofferenza, il rischio ora è che vengano affidati ad altri allevatori per essere ancora sfruttati fino alla macellazione", dichiara Sara D'Angelo della Rete dei santuari di animali liberi, che riunisce una trentina di rifugi per animali sottratti al macello o a una vita di sofferenze. "Non prenderemo in considerazione allevamenti, fattorie didattiche o altri luoghi in cui gli animali vengano sfruttati", precisa l'organizzazione incaricata dalle autorità di trovare sistemazioni per gli animali e che è disponibile a trasportarli verso le nuove case anche in altre regioni, ma fatica a trovare strutture adeguate, visto che per accogliere i bovini bisogna essere dotati del codice stalla. Per informazioni e richieste di adozione si può scrivere alla mail porcikomodi@vitadacani.org o via whatsapp al 349 6386171. L'allevatore valdostano è stato denunciato per maltrattamento di animali e illecito smaltimento di rifiuti (gli animali rinvenuti senza vita). A suo carico anche un procedimento precedente per indebita percezione di contributi europei.
   

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