L'Unione piccoli proprietari
immobiliari (Uppi) chiede alla Regione Valle d'Aosta di
"intervenire urgentemente, sia legislativamente in forza delle
competenze statutarie in materia di turismo e urbanistica, sia
attivandosi con il ministero del Turismo, affinché l'ottenimento
del Codice identificativo nazionale (Cin) possa essere
richiesto, dai proprietari di appartamenti affittati per periodi
superiori a trenta giorni, a prescindere dal Codice
identificativo regionale (Cir), così da evitare che migliaia di
proprietari valdostani vengano sanzionati per la mancanza del
Cin successivamente al 1/o gennaio 2025".
L'Uppi rileva che "a seguito dell'introduzione del Cin per le
strutture ricettive e le locazioni turistiche introdotto dal
ministero del Turismo con decreto del 6 giugno 2024, pubblicato
in Gazzetta ufficiale, il 3 settembre 2024, si pone l'esigenza
di adeguarne il suo contenuto con la legge regionale 11/2023 che
ha limitato l'applicazione del Cir ai soli contratti di
locazione di durata non superiore ai 30 giorni". In questo senso
l'Uppi "ha valutato negativamente il fatto che il codice Cin
riguardi tutte le locazioni turistiche e non solo gli affitti
brevi, così come individuato dal legislatore regionale, ne
consegue che la normativa nazionale si è inevitabilmente
incrociata con la normativa regionale".
"Per il locatore di alloggi turistici è possibile richiedere
il Cin solo dopo aver ottenuto il codice Cir, nonostante la
legge regionale 11/2023 abbia stabilito l'obbligatorietà del Cir
per le sole locazioni brevi, ma il ministero del Turismo ha
allargato l'applicazione del Cir, per ottenerne il Cin, anche ai
contratti superiori a 30 giorni".
L'Uppi sottolinea che "la richiesta del Cir richiede una
serie infinita di incombenze, sia amministrative che fiscali,
che rendono veramente estenuante lo sforzo richiesto ai
proprietari immobiliari".
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