I giudici della Corte d'appello di
Torino hanno condannato a un anno di reclusione (pena sospesa)
Angelo Camputaro Lavorgna, di 63 anni, di Saint-Vincent,
accusato di omicidio colposo in qualità di datore di lavoro
dell'operaio che morì il 12 febbraio 2021, a 43 anni,
precipitando nell'orrido di Pré-Saint-Didier.
In primo grado, nel novembre del 2022, il gup di Aosta
Giuseppe Colazingari lo aveva assolto "perché il fatto non
sussiste". A impugnare la sentenza, ora riformata dai giudici
d'appello, era stato il pubblico ministero Francesco Pizzato.
Il difensore dell'imputato, Corrado Bellora, ha già
annunciato ricorso per Cassazione.
Giuseppe Dagostino era originario di Catanzaro e residente ad
Aosta: cadde per oltre 160 metri dopo essere scivolato nelle
vicinanze del cantiere dove stava lavorando, accanto alla
strada. Il suo datore di lavoro, amministratore unico della
società per cui lavorava l'operaio, secondo la procura di Aosta
non aveva attuato tutte le norme di sicurezza previste. In
particolare - in base alle indagini - il lato del cantiere da
cui era precipitato il lavoratore non era dotato di adeguate
protezioni.
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