Facevano firmare contratti di
progettazione per lavori edilizi che poi non venivano svolti e
chiedevano ai clienti il pagamento delle fatture. La procura di
Aosta ha indagato con l'accusa di tentata estorsione e falso
l'imprenditore edile Francesco Maria Rossi, di 58 anni, di
Cuneo, e l'ingegnere aostano Enzo Tocca.
Le indagini, partite un anno e fa e svolte dalla guardia di
finanza di Aosta, sono state chiuse nelle scorse settimane.
Secondo l'accusa, la società di Rossi faceva firmare i contratti
di progettazione senza svolgere i lavori. Poi, facevano mandare
da un legale di fiducia ai clienti una lettera di diffida per
non aver pagato le parcelle e successivamente arrivava il
decreto ingiuntivo da parte del tribunale di Cuneo. Secondo
l'accusa, Rossi e l'ingegnere aostano avrebbero fornito al
giudice civile falsi documenti per fare emettere i decreti. La
perizia calligrafica ha evidenziato come le firme non fossero
quelle dei clienti. In un caso la parte offesa si è vista
pignorare il quinto dello stipendio.
Le indagini sono partite quando una donna di Aosta ha sporto
denuncia. Sono quindi emerse almeno tre posizioni di persone
alle quali è stato mandato il decreto di ingiunzione, senza che
la società abbia mai svolto un solo lavoro di progettazione: si
tratta di due valdostani e un canavesano. Tre gli edifici
coinvolti per un totale di 70.000 euro. La procura di Aosta
aveva chiesto la misura cautelare, respinta però dal giudice.
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