In attesa della pronuncia della
Corte costituzionale sul conflitto di attribuzione promosso
dalla giunta Testolin, sulla questione dell'obbligo di
rendicontazione contestato dalla procura regionale della Corte
dei conti alla Regione arrivano le prime pronunce. Con tre
sentenze, la sezione giurisdizionale della Corte dei conti per
la Valle d'Aosta ha infatti dichiarato inammissibili i ricorsi
per opposizione proposti dall'esecutivo valdostano contro i
decreti ricevuti il 4 ottobre scorso da parte della sezione
giurisdizionale della Corte dei conti per la Valle d'Aosta.
Secondo i giudici, infatti, l'amministrazione regionale non ha
la "legittimazione attiva" per opporsi. Infatti "nel termine
prescritto dalla legge non ha proposto ricorso" nessuno dei due
agenti contabili destinatari dei decreti: l'economo della
Regione e il servizio di gestione della tesoreria regionale
affidato a Unicredit.
I decreti - pronunciati dal giudice monocratico il 30
settembre scorso su ricorso del procuratore regionale -
stabiliscono il termine del 30 gennaio 2025 per la presentazione
dei conti da parte degli agenti contabili, il tesoriere
regionale per gli anni dal 2018 al 2022 e per l'anno 2023, e
l'economo regionale per gli anni dal 2019 al 2022. Inoltre
fissano al 31 marzo prossimo la scadenza "per il deposito degli
stessi conti da parte dell'amministrazione presso la segreteria
della sezione giurisdizionale della Corte dei conti". Il mancato
rispetto dei tempi comporterebbe "l'applicazione di sanzioni
pecuniarie".
Secondo la giunta regionale invece "non spetta allo Stato, e
per esso alla Corte dei conti, l'esercizio della funzione
giurisdizionale in materia di resa del conto giudiziale in
assenza di apposita norma di attuazione" dello Statuto speciale.
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