Nell'ambito della riforma fiscale una prima ipotesi di riorganizzazione "sembrerebbe prevedere la possibilità di un accorpamento della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Aosta a corti del Piemonte".
Così Diego Spampinato, presidente della Corte di giustizia tributaria di secondo grado, nell'intervento scritto in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario tributario 2025.
"Al riguardo, questa corte di giustizia di secondo grado della Valle d'Aosta ha provveduto a trasmettere al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria un breve appunto sulle specificità della Regione Valle d'Aosta, anche corredata da un'ipotesi di soluzione che potrebbe rappresentare un punto di convergenza fra gli interessi di cui sono portatori gli attori istituzionali della vicenda".
Questa ipotesi "si fonda sulla possibilità di applicazione, nelle stesse funzioni, dei componenti le corti di giustizia della Valle d'Aosta alle corti di giustizia del limitrofo Piemonte, anche sfruttando la possibilità di celebrazione a distanza delle udienze, entro il limite del carico di lavoro massimo esigibile, che non può attualmente essere raggiunto presso le sedi della regione per carenza di ricorsi".
Tra le specificità della Valle d’Aosta, riporta Spampinato, “la natura di Regione a Statuto speciale” e “anche la natura non defatigatoria del contenzioso tributario che, seppure numericamente limitato è economicamente rilevante, nonché la difficoltà di comunicazioni conseguente all'attuale sospensione del servizio ferroviario per i lavori di elettrificazione della linea ferroviaria”.
L’anno scorso sono stati 116 i giudizi di primo grado e 26 quelli di secondo e, al 31 dicembre, “presso nessuna delle due corti erano sostanzialmente pendenti giudizi depositati anteriormente al 2024”. A fronte “di tale limitato afflusso quantitativo, la consistenza economica media dei giudizi è però elevata: oltre 166 mila euro per il primo grado e oltre 300 mila euro per il secondo grado”.
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