Valle d'Aosta Aperta esprime "profonda contrarietà rispetto al disegno di legge relativo alle disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico, che verrà discusso nel Consiglio regionale di mercoledì 26 marzo 2025 e che riguarda tutti i dipendenti della Regione, dei Comuni e delle Unités des Communes".
Secondo la coalizione politica "con questo intervento normativo, contestato durante le audizioni da quasi tutti i sindacati, il presidente Testolin e il suo governo rinunciano ancora una volta alle prerogative dell'Autonomia per adeguarsi alla normativa nazionale (D.
Lgs. 165/2001)".
Per Vda aperta "le modifiche peggiori riguardano la mobilità
dei lavoratori e delle lavoratrici: si prevede infatti la
possibilità di comandare d'ufficio (ossia senza assenso) i
dipendenti, per un periodo massimo di due anni, presso un altro
ente del comparto, distante fino a 50 chilometri dall'attuale
sede di lavoro.
Ancora una volta non si intravedono procedure trasparenti e
pubbliche, ma si confermano sistemi discriminatori che limitano
la possibilità di richiesta di mobilità ai soli dipendenti in
servizio presso enti con un numero maggiore di 100 dipendenti.
Rispetto alla dirigenza, con questa legge viene rafforzato il
ruolo del segretario generale, a discapito degli altri
dirigenti; eliminato dagli incarichi fiduciari il capo
dell'Osservatorio economico e sociale, depotenziando così
l'attività statistica; mantenuta la disparità di trattamento tra
i segretari comunali e gli altri dirigenti; inserita una riserva
di posti per l'accesso alla qualifica unica dirigenziale,
applicabile solamente ai dipendenti della Regione, e resa ancora
più fiduciaria la nomina dei dirigenti di primo livello".
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