"Anche nel corso di un'emergenza come quella che stiamo vivendo, riteniamo che il rispetto delle decisioni prese a suo tempo dal Consiglio regionale (tra l'altro all'unanimità) e delle corrette modalità di valutazione delle scelte amministrative costituiscano aspetti fondamentali e non derogabili". Lo scrive, in una nota, la Lega Valle d'Aosta, in merito alla nomina di Paolo Giachino a direttore generale di Finaosta, aggiungendo che "per tale ragione, nonostante gli inviti degli organi dirigenti dell'Union Valdôtaine a 'tacere e lavorare', i dubbi relativi alla nomina a Direttore generale di Finaosta di una persona che lo stesso azionista socio Rava aveva già screditato in Consiglio regionale attraverso una risoluzione, non possono essere messi a tacere".
"Ci auguriamo che chi in questi giorni ha contribuito alla conferma della designazione oggetto di attenzione - si legge - abbia ben valutato la definizione di rischio reputazionale, cioè il rischio attuale o prospettico di creare un danno di immagine (e potenzialmente anche di altra natura) alla finanziaria regionale, alle sue controllate ed indirettamente alla stessa Regione Autonoma Valle d'Aosta. Ci stupiamo, inoltre, del fatto che mentre il suo movimento abbia chiesto in sostanza alla politica tutta di 'tacere' sulla nomina del direttore generale di Finaosta, il Presidente della Regione abbia altresì chiesto di relazionare circa la "correttezza della procedura" adottata".
Infine "anche in considerazione degli effetti che questa emergenza avrà sul tessuto economico valdostano, crediamo che sia necessario porre in essere ogni azione possibile affinché una nomina di questa importanza non causi ancorché indirettamente danno (anche solo di immagine) o potenziali contenziosi all'interno del gruppo societario di Finaosta".
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