"Dobbiamo trovarci subito con gli eletti autonomisti in una sorta di tavola rotonda, da cavalieri medievali, in cui si discute del 'che fare' nel mondo autonomista, per riflettere su quali sono i temi principali, prima ancora di scegliere alleanze". Questo il percorso politico dei prossimi giorni proposto da Luciano Caveri, ex presidente della Regione, eletto nella lista Vallée d'Aoste Unie, che rientra in Consiglio regionale dopo sette anni di assenza.
"La priorità - spiega - dovrebbe essere una sorta di esame di coscienza per capire che cosa ci unisce ed eventualmente che cosa ci divide ancora e trovare un comune denominatore sapendo che si dovrà dar vita a un governo regionale che dovrà avere una sua solidità perché altrimenti i valdostani continueranno ad avere tassi astensionismo così elevato".
Secondo Caveri occorre una confronto anche "su quali tipi di contenuti deve darsi il Consiglio Valle perché è diventato un 'bisticcificio' che ha valorizzato l'attività ispettiva e le interpellanze, quando il suo compito invece dovrebbe essere quello di indicare gli indirizzi all'esecutivo ed essere la sede di piena espressione delle competenze esclusive e concorrenti che la Valle d'aosta ha, attraverso una legislazione originale; cosa che in questi anni è mancata".
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