"Lo studio 'Le gang giovanili in Italia' di Transcrime, pubblicato sul sito del Ministero dell'interno lo scorso 7 ottobre, riporta una presenza significativa di baby gang in Valle d'Aosta.. Questi gruppi di ragazzi, senza una struttura definita, compiono azioni violente, lesioni, aggressioni e atti di bullismo verso i coetanei, ma anche atti di vandalismo e di disturbo della quiete pubblica.
Anche nella nostra Regione abbiamo registrato vari episodi di aggressioni nei confronti di giovani da parte di gruppetti di ragazzi". Lo ha detto in aula il capogruppo della Lega Vda, Andrea Manfrin, presentando un'interpellanza sul tema.
"Nello studio richiamato - ha replicato il presidente della Regione, Erik Lavevaz - manca una definizione chiara dei dati sistematici necessari per monitorare il fenomeno delle gang giovanili. Non conosciamo le modalità effettive di svolgimento dello studio, ma sorge il dubbio che sia stato svolto a livello provinciale, con la conseguenza che i dati relativi alla Valle d'Aosta o non sono proprio stati rilevati oppure, se va bene, sono confluiti in quelli della Provincia di Torino. Non c'è pertanto nessuna chiara evidenza che questa ricerca abbia rilevato una 'presenza significativa' di gang giovanili in Valle d'Aosta, né l'aggressione di due adolescenti ai danni di un coetaneo sembra rientrare nella fattispecie a questo fenomeno.
Questo non ci deve far ignorare il fenomeno o gli eventuali segnali di una sua diffusione e il Governo regionale ha messo in atto e programmato numerose attività di prevenzione che vedono il coinvolgimento del più alto numero di istituzioni per sviluppare risposte organiche".
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