La legge del 2000 che in Italia ha
istituito il Giorno della Memoria si è resa necessaria per
"riparare il lungo silenzio degli anni precedenti, quando i
testi scolastici dedicavano poche righe alle leggi razziste
delle dittature fascista e nazista - dicono le consigliere di
Progetto civico progressista, Erika Guichardaz e Chiara Minelli
-. Parlare e studiare quelle leggi, pilastro giuridico dello
sterminio di massa, è necessario oggi più che mai, perché se è
vero che la storia non si ripete mai nello stesso modo è
altrettanto vero che fenomeni come razzismo e xenofobia, odio e
paura degli stranieri o di intere categorie di persone, sono
sempre all'ordine del giorno. Ed è sempre attuale anche il
sistema di promulgare leggi e prendere provvedimenti il cui
risultato è lo sterminio degli indesiderati".
"Importante dunque - aggiungono le consigliere di Pcp -,
aldilà della celebrazione che rischia negli anni di diventare
rituale, partire dal racconto e dallo studio di quei fatti per
capire - come raccomandava sempre Ida Desandré - se e dove si
sono ripetuti, se si stanno ripetendo o se c'è il rischio che si
ripetano. Senza banalizzare o fare paragoni forzosi e insensati,
senza dimenticare che la persecuzione antiebraica di cui la
Shoah è l'episodio più spaventoso, ha caratteristiche uniche, ma
anche senza illudersi che basti una giornata dedicata per fare
argine alla disumanità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA