Le consigliere regionali di Pcp,
Erika Guichardaz e Chiara Minelli, hanno puntato il dito nel
corso di una conferenza stampa contro "una proliferazione di
società create da Cva, che assumono anche dimensioni notevoli, i
cui amministratori sono individuati attraverso procedure senza
evidenza pubblica e svincolati del controllo di Finaosta e dalla
Regione stessa''.
Secondo il gruppo Pcp ci sarebbe una contrapposizione tra la
legge regionale 20 del 2016 e le linee guida di applicazione
della stessa approvate con una delibera del 2022. La legge - ha
ricostruito il gruppo consiliare - prevede che le nomine di Cva
vengano fatte attraverso evidenza pubblica e di conseguenza -
per le due consigliere - devono rispettare questi requisiti
anche quelle controllate da Cva. Cosa che non avverrebbe - a
detta del gruppo Pcp - in virtù di una delibera di giunta del
2022.
Secondo il professore Giovanni Maria Caruso - a cui il gruppo
consiliare regionale Progetto civico progressista ha chiesto un
parere - "l'esclusione delle società partecipata da Cva spa dal
procedimento è sicuramente in contrasto con quanto affermato
dalla legge regionale che richiama espressamente l'applicabilità
della suddetta disciplina non solo rispetto a Cva ma anche delle
società controllate". E aggiunge:
"Per tanto ogni contrasto tra la legge regionale e le Linee
guida attuative della medesima legge deve risolversi affermando
la prevalenza della disciplina legislativa".
Per il professore, la società ha ''una missione pubblicistica
che deve avere sempre ben presente". Secondo le consigliere
Minelli e Guichardaz ''Cva sta agendo in modo difforme rispetto
alla normativa e alla finalità che avevano portato alla sua
attuazione e la Regione non interviene. Negli ultimi anni la
società si è concentrata di più sulla sua crescita e si è
sottratta al controllo della Regione''.
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