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Spopolamento comuni di montagna, bocciata proposta di legge

Spopolamento comuni di montagna, bocciata proposta di legge

Prevedeva bonus per chi vive sopra 650 metri di quota

AOSTA, 21 novembre 2024, 09:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con 26 voti di astensione e nove a favore il Consiglio Valle ha respinto una proposta di legge recante misure urgenti per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni di montagna. L'iniziativa legislativa era stata presentata dal gruppo Lega Vda e "si proponeva di introdurre tre misure nei comuni con popolazione inferiore a 800 abitanti e che hanno la sede del proprio municipio al di sopra dei 650 metri di altitudine, e che sono oggi i più colpiti dallo spopolamento: le 'Chèque valdôtain', un assegno di natalità per 12 mensilità e fino ad un massimo di 5.000 euro all'anno, valida per 3 anni; le 'Chèque montagnard', un incentivo per i nuovi residenti per un triennio pari a 5.000 euro annui; un'esenzione dall'addizionale regionale Irpef per i residenti nei piccoli comuni di montagna con reddito complessivo fino a 50.000 euro".
    "Lo spopolamento tocca quasi tutta la Valle d'Aosta - ha detto Erik Lavy (Lega VdA) - ma se perdere 100 persone a Châtillon è grave, perderne 10 a Rhêmes-Notre-Dame lo è molto di più, perché ne va della vita sociale, economica, del volontariato, della politica. La bocciatura della nostra legge è una pugnalata a chi vive nei nostri villaggi. Con questa legge si garantiva un futuro a tutti coloro che resistono, investono e vogliono tornare nei nostri piccoli Comuni. La sua bocciatura rischia di portare invece alla morte questi territori". Claudio Restano (Rv) ha sollevato "dubbi sull'applicabilità della norma: apprezziamo lo sforzo della Lega che, però, avrebbe potuto presentare un progetto di legge più ambizioso, prevedendo di coordinare il testo con tutti quelli già esistenti sulla valorizzazione del territorio montano". Per Corrado Jordan (Uv), "è necessario che il Consiglio lavori su queste misure per favorire il vivere in montagna, perché la crisi demografica, lo spopolamento, la chiusura di attività sono elementi che vedono coinvolti molti comuni. Situazioni che devono essere affrontate con una visione strategica di lunga durata e non con interventi a spot o limitati". "Il documento avrebbe dovuto avere una impostazione diversa, maggiormente centrata sulle reali necessità delle famiglie" ha osservato Chiara Minelli (Pcp). Per Christian Ganis (Forza Italia) "questa proposta rappresenta il tentativo di affrontare un tema pressante per la Valle d'Aosta che è quello dello spopolamento: un fenomeno che ha ripercussioni significative sull'economia locale, sulla cultura e sulla valorizzazione dei territori; una proposta che mira a invertire questa tendenza attraverso una serie di misure concrete e mirate, con un'attenzione alle famiglie e al territorio". Secondo Paolo Cretier (Fp-Pd) "questa proposta di legge non può essere sostenuta, i sono troppe difficoltà sotto l'aspetto finanziario e fiscale" L'Assessore alle politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, ha replicato: "Non siamo all'anno zero perché grazie alla nostra autonomia il nostro territorio resta abitato. Pur considerandola interessante, questa proposta ha delle fragilità.
    I temi che dobbiamo affrontare sono il cambiamento climatico, la transizione energetica, la rivoluzione digitale, la crisi demografica che in Valle d'Aosta si lega al fenomeno dello spopolamento. A questi si aggiunge un'altra questione: i sovraccosti della montagna per garantire servizi essenziali, come la scuola". Infine il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha dichiarato: "Conosciamo le difficoltà dei territori di montagna e da sempre ci siamo occupati di rendere adeguata e fruibile la vita delle popolazioni intervenendo con tutti i supporti possibili anche attraverso una sempre maggiore strutturazione dei servizi".
   

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