La terza Commissione 'Assetto del
territorio' ha espresso parere favorevole, in sede consultiva,
con l'astensione dei gruppi Lega Vda e Rv e il voto contrario di
Pcp, sull'aggiornamento tecnico del volume IV del Piano
regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022-2026,
approvato dal Consiglio Valle nel 2022. Ora l'atto sarà
trasmesso alla giunta regionale per la sua approvazione
definitiva.
"È con soddisfazione che portiamo a compimento un lungo
percorso di confronto in Commissione su questa proposta di
aggiornamento che riguarda in particolare i criteri per
l'individuazione delle aree idonee e non idonee alla
localizzazione degli impianti di trattamento di recupero dei
rifiuti", spiega il presidente della Commissione, Albert
Chatrian (Uv). Le modifiche che sono state apportate al testo
originale - prosegue Chatrian - recepiscono quanto formulato dal
Consiglio permanente degli enti locali. La proposta di modifiche
tecniche nasce dall'esperienza di questi due anni di
applicazione del Piano regionale dei rifiuti, in coerenza con i
principi dell'economia circolare, ed è volta a rendere più
facile ed efficiente il processo autorizzativo per imprese e
professionisti che operano sul territorio principalmente nel
settore del recupero dei rifiuti, garantendo al contempo gli
aspetti ambientali, paesaggistici e di salute pubblica",
"Il gruppo Pcp - spiega la consigliera Chiara Minelli - ha
votato contro la proposta di delibera innanzitutto perché si
modifica il volume IV del Piano rifiuti approvato con legge nel
2022 con una semplice delibera di giunta e senza una procedura
di Valutazione ambientale strategica, nonostante i cambiamenti
significativi. Inoltre, tra le nuove regole emerge che la
ricollocazione di un impianto è ritenuta una modifica non
sostanziale ai fini dell'autorizzazione dello stesso, mentre noi
riteniamo che ogni nuovo sito, sede di impianto, necessiti di
una valutazione completa delle implicazioni ambientali,
urbanistiche e sanitarie, nonché un processo autorizzativo
trasparente e pubblico.
Per i rinnovi delle concessioni i criteri che prima erano
considerati 'escludenti' vengono ora declassati a 'fattori di
attenzione': noi crediamo che tanto per le nuove concessioni
quanto per i rinnovi sia necessario applicare criteri stringenti
per garantire protezione ambientale, tutela della salute e
responsabilità sociale. Infine, il cambio di titolarità del
concessionario di un impianto non verrà ora considerato una
modifica sostanziale: secondo noi, invece, è corretto che tale
modifica comporti la cessazione della concessione originale e
l'avvio di un nuovo iter autorizzativo. Solo così si garantisce
il rispetto della normativa e la tutela dell'interesse
pubblico".
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