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Marzi, "problema liste d'attesa non ha soluzioni ad effetto"

Marzi, "problema liste d'attesa non ha soluzioni ad effetto"

Marquis, "coinvolgere maggiormente i privati"

AOSTA, 19 dicembre 2024, 14:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Le liste di attesa sono un problema che interessa la sanità da qualche decennio e che non può essere risolto con soluzioni semplicistiche o a effetto. Sono lo specchio di una tempesta perfetta che le forze politiche, che hanno guidato l'Italia all'inizio di questo secolo, potevano facilmente prevedere e cioè la mancanza di medici che si sarebbe verificata proprio in questi anni, sia nel pubblico che nel privato per il numero chiuso universitario e i pensionamenti dei medici". Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità, Carlo Marzi, rispondendo in aula ad un'interrogazione a risposta immediata di Forza Italia.
    "La Valle d'Aosta si sta preparando ad approvare, per volontà statale di difficile comprensione, l'ennesimo tentativo di adeguamento del tariffario nazionale delle prestazioni sanitarie accreditate - ha aggiunto - che abbasserà di fatto le tariffe.
    La nostra Regione si è permessa di prevedere delle prime visite pagate nel privato accreditato a 50 euro invece che a 22,70 euro previsti a livello nazionale e, nonostante questo, il privato è, a sua volta, in difficoltà a erogare il servizio perché non riesce a trovare i professionisti in alcune specialità". "È doveroso però dire che conosciamo le difficoltà sulle liste d'attesa - ha concluso Marzi - che i valdostani tutti i giorni incontrano. Quotidianamente siamo quindi impegnati a fare il più possibile per migliorare questo incredibile ingorgo che ha tante cause: dalla carenza di medici, all'eccesso di prestazioni richieste".
    "Pare evidente - ha replicato il Pierluigi Marquis (Forza Italia) - l'insufficiente volontà di voler risolvere la situazione. Anziché abbandonarsi al vittimismo imputando le responsabilità al fatto che 'mancano i medici' e 'lo Stato ci pone vincoli' si dovrebbero trovare soluzioni esercitando le nostre prerogative visto anche che il Sistema sanitario è autofinanziato da noi. In questa fase emergenziale le soluzioni possono solo passare attraverso un maggiore coinvolgimento del sanitario privato, magari dando la possibilità alle persone di rivolgersi direttamente al prestatore del servizio sanitario con la messa a disposizione di un voucher".
   

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