"Le liste di attesa sono un problema
che interessa la sanità da qualche decennio e che non può essere
risolto con soluzioni semplicistiche o a effetto. Sono lo
specchio di una tempesta perfetta che le forze politiche, che
hanno guidato l'Italia all'inizio di questo secolo, potevano
facilmente prevedere e cioè la mancanza di medici che si sarebbe
verificata proprio in questi anni, sia nel pubblico che nel
privato per il numero chiuso universitario e i pensionamenti dei
medici". Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità, Carlo
Marzi, rispondendo in aula ad un'interrogazione a risposta
immediata di Forza Italia.
"La Valle d'Aosta si sta preparando ad approvare, per volontà
statale di difficile comprensione, l'ennesimo tentativo di
adeguamento del tariffario nazionale delle prestazioni sanitarie
accreditate - ha aggiunto - che abbasserà di fatto le tariffe.
La nostra Regione si è permessa di prevedere delle prime visite
pagate nel privato accreditato a 50 euro invece che a 22,70 euro
previsti a livello nazionale e, nonostante questo, il privato è,
a sua volta, in difficoltà a erogare il servizio perché non
riesce a trovare i professionisti in alcune specialità". "È
doveroso però dire che conosciamo le difficoltà sulle liste
d'attesa - ha concluso Marzi - che i valdostani tutti i giorni
incontrano. Quotidianamente siamo quindi impegnati a fare il più
possibile per migliorare questo incredibile ingorgo che ha tante
cause: dalla carenza di medici, all'eccesso di prestazioni
richieste".
"Pare evidente - ha replicato il Pierluigi Marquis (Forza
Italia) - l'insufficiente volontà di voler risolvere la
situazione. Anziché abbandonarsi al vittimismo imputando le
responsabilità al fatto che 'mancano i medici' e 'lo Stato ci
pone vincoli' si dovrebbero trovare soluzioni esercitando le
nostre prerogative visto anche che il Sistema sanitario è
autofinanziato da noi. In questa fase emergenziale le soluzioni
possono solo passare attraverso un maggiore coinvolgimento del
sanitario privato, magari dando la possibilità alle persone di
rivolgersi direttamente al prestatore del servizio sanitario con
la messa a disposizione di un voucher".
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