"Come immagina il Governo di
costruire un ospedale intero dal costo monstre non meglio
identificato, quando in un anno e mezzo non è neanche riuscito a
scavare un buco di 1300 metri quadrati? Siamo di fronte a una
odiosa presa in giro. Il cantiere dell'ospedale è un ginepraio
in cui anche i funzionari regionali fanno fatica a districarsi.
Sono senza parole e spero che gli organi di stampa si occupino a
fondo di questo vergognoso ritardo". Lo ha detto il consigliere
regionale Diego Lucianaz (Rassemblement valdotain) che ha
presentato in aula un'interpellanza sull'andamento dei lavori
delle centrali tecnologiche dell'ospedale Parini.
"Abbiamo nuovamente assistito - ha aggiunto - alla solita
tiritera condita dalla cultura bizantineggiante dell'Assessore.
Le persone comuni, però, non sono disposte a farsi incantare
dalle parole, non amano essere prese in giro. Il direttore dei
lavori, in circostanze speciali, può impedire il temporaneo
svolgimento dei lavori adottando una procedura specifica e
dettagliata, ma non così come è stato fatto".
La spiegazione dell'assessore Carlo Marzi: "Gli interventi sulle
reti tecnologiche hanno interessato, in particolare, la rete del
gas metano ad alta pressione. Le operazioni si sono concluse
alla fine del mese di novembre 2024 con la messa in funzione
della nuova cabina di riduzione del gas di fronte a via Chaligne
consentendo la dismissione e messa in sicurezza del vecchio
impianto, interferente con i lavori di scavo del corpo G3.
Questo non ha comportato una interruzione dei lavori, ma una
dilatazione temporale dovuta, essenzialmente, alle difficoltà di
fornitura di elementi impiantistici a cura di Italgas. Le
'circostanze impreviste ed imprevedibili' sono essenzialmente da
ricondursi a complicazioni, impedimenti, difficoltà, e anche
ritardi, di intervento da parte della società Italgas che ha
effettivamente operato soltanto nel 2024, e alla disponibilità
parziale, nel corso del 2024, dei sedimi di realizzazione degli
scavi. L'aumento dei costi segnalato è principalmente legato
all'adozione di una tecnica di scavo e di sostegno delle pareti
del terreno che consente di procedere più celermente riducendo
al minimo lo slittamento del termine contrattuale per dare
ultimati i lavori". "Sebbene l'intervento non attingerà più ai
finanziamenti del Pnrr ma ad altri fondi statali - ha concluso -
bisogna comunque rispettare le scadenze previste. La società Siv
è stata invitata ad attivare i procedimenti tecnici e
amministrativi per il rispetto delle milestone e dei target
nazionali e comunitari e scongiurare ulteriori ritardi. La
consegna dei lavori è avvenuta il 19 dicembre 2023. L'impresa ha
sottoscritto l'Atto di sottomissione della perizia di variante e
le modifiche tecniche per l'esecuzione degli scavi e delle
relative opere provvisionali che hanno consentito di contenere
il prolungamento del termine contrattuale per l'ultimazione dei
lavori che sarebbe posticipato al dicembre 2025".
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