Giovanni Paolo II "è
stato un uomo coraggioso nell'epoca delle grandi paure; è stato
un uomo deciso e coerente nell'epoca dei compromessi e della
indecisione programmatica". Lo ha detto il cardinale Angelo
Comastri nell'omelia della messa a San Pietro per i dieci anni
dalla canonizzazione di San Giovanni Paolo II.
"Giovanni Paolo II è stato coraggioso nel difendere la pace,
mentre soffiavano venti di guerra. Chi non ricorda il coraggio
dei suoi ripetuti e accorati appelli, anche quando non venivano
ascoltati? Talvolta - ha ricordato Comastri - sembrava un
profeta che parlava nel deserto dell'indifferenza: eppure
Giovanni Paolo II non si è lasciato scoraggiare, ma ha
continuato a dire ciò che lo Spirito di Gesù gli suggeriva nel
santuario della coscienza. E Papa Francesco oggi continua questo
accorato e inascoltato appello alla pace".
Giovanni Paolo II è stato "un uomo coraggioso nel difendere
la famiglia - ha proseguito il cardinale nell'omelia - in
un'epoca in cui si è persa la consapevolezza dell'ineliminabile
dualità sposo-sposa e padre-madre. Papa Wojtyła, con occhio
profetico, aveva nitidamente percepito che oggi è in pericolo
l'umanità dell'uomo, cioè il costitutivo progetto dell'umanità
come famiglia, come uomo e donna che, attraverso l'amore fedele,
diventano culla della vita e luogo insostituibile di crescita e
di educazione della vita umana".
Infine Comastri ha ricordato il rapporto tra Wojtyla e i
giovani, a partire dalle Giornate Mondiali della Gioventù ideate
proprio dal Papa polacco: "Egli è stato un uomo coraggioso nel
cercare i giovani e nel parlare ai giovani. All'inizio del suo
pontificato sembrava che la Chiesa non riuscisse più a
intercettare il linguaggio dei giovani e non avesse più la
credibilità presso le nuove generazioni. Giovanni Paolo II non
ha accettato la fuga o la politica dello struzzo. Egli sapeva
che i giovani senza Cristo, non avrebbero mai potuto trovare il
senso della vita e non avrebbero mai potuto assaporare la verità
affascinante dell'amore, che è dono di sé e non capriccio che
tutto e tutti piega a sé. Il Papa ha cercato i giovani e i
giovani l'hanno sentito amico: amico vero, amico sincero, amico
che non scende a compromessi per avere audience, amico che non
annacqua la proposta evangelica per diventare popolare, amico
che non usa la demagogia per strappare gli applausi giovanili".
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