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Card. Comastri, 'Wojtyla coraggioso, difese pace e famiglia'

Card. Comastri, 'Wojtyla coraggioso, difese pace e famiglia'

L'omelia della messa per i dieci anni della canonizzazione

CITTÀ DEL VATICANO, 27 aprile 2024, 17:36

Redazione ANSA

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Giovanni Paolo II "è stato un uomo coraggioso nell'epoca delle grandi paure; è stato un uomo deciso e coerente nell'epoca dei compromessi e della indecisione programmatica". Lo ha detto il cardinale Angelo Comastri nell'omelia della messa a San Pietro per i dieci anni dalla canonizzazione di San Giovanni Paolo II.
    "Giovanni Paolo II è stato coraggioso nel difendere la pace, mentre soffiavano venti di guerra. Chi non ricorda il coraggio dei suoi ripetuti e accorati appelli, anche quando non venivano ascoltati? Talvolta - ha ricordato Comastri - sembrava un profeta che parlava nel deserto dell'indifferenza: eppure Giovanni Paolo II non si è lasciato scoraggiare, ma ha continuato a dire ciò che lo Spirito di Gesù gli suggeriva nel santuario della coscienza. E Papa Francesco oggi continua questo accorato e inascoltato appello alla pace".
    Giovanni Paolo II è stato "un uomo coraggioso nel difendere la famiglia - ha proseguito il cardinale nell'omelia - in un'epoca in cui si è persa la consapevolezza dell'ineliminabile dualità sposo-sposa e padre-madre. Papa Wojtyła, con occhio profetico, aveva nitidamente percepito che oggi è in pericolo l'umanità dell'uomo, cioè il costitutivo progetto dell'umanità come famiglia, come uomo e donna che, attraverso l'amore fedele, diventano culla della vita e luogo insostituibile di crescita e di educazione della vita umana".
    Infine Comastri ha ricordato il rapporto tra Wojtyla e i giovani, a partire dalle Giornate Mondiali della Gioventù ideate proprio dal Papa polacco: "Egli è stato un uomo coraggioso nel cercare i giovani e nel parlare ai giovani. All'inizio del suo pontificato sembrava che la Chiesa non riuscisse più a intercettare il linguaggio dei giovani e non avesse più la credibilità presso le nuove generazioni. Giovanni Paolo II non ha accettato la fuga o la politica dello struzzo. Egli sapeva che i giovani senza Cristo, non avrebbero mai potuto trovare il senso della vita e non avrebbero mai potuto assaporare la verità affascinante dell'amore, che è dono di sé e non capriccio che tutto e tutti piega a sé. Il Papa ha cercato i giovani e i giovani l'hanno sentito amico: amico vero, amico sincero, amico che non scende a compromessi per avere audience, amico che non annacqua la proposta evangelica per diventare popolare, amico che non usa la demagogia per strappare gli applausi giovanili".
   
   

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